I consigli di lettura della settimana:
La rovina di Mrs Robinson di Kate summerscale
Una coppia perfetta Joe R. Lansdale
La repubblica di Platone di Alain Badiou
Televisione di Carlo Freccero
Kate Summerscale “La rovina di Mrs Robinson” Einaudi 19€
Londra, 1857. Davanti al neonato Tribunale per i divorzi civili compaiono i legali di Henry Robinson, facoltoso e gretto ingegnere di Edimburgo, che sostiene di essere stato tradito dalla moglie Isabella con un altro uomo, il dottor Edward Lane. La vicenda è una storia vera.
L’unica prova che viene consegnata al giudice è un diario in cui compaiono gli struggimenti di Isabella per un medico molto più giovane di lei, stimato precursore dell’idroterapia, il cui stabilimento termale veniva frequentato fra gli altri da Charles Darwin. Così, anche se la lettura di alcuni brani non chiarisce cosa sia successo veramente, solo un miracolo potrebbe far desistere un tribunale presieduto da tre giudici anziani e conservatori dal condannare la donna.
Una donna che per di più dimostra di avere, secondo gli studi frenologici del tempo, l’organo della Amatività eccessivamente sviluppato e quello della Venerazione di dimensioni assai ridotte. Una donna che descrive nel suo diario comportamenti considerati così licenziosi da far allontanare il pubblico femminile dall’aula del tribunale quando vengono letti stralci del suo diario. Il verdetto sembra scontato, ma ecco il colpo di scena: i legali del dottor Lane escogitano una linea difensiva. Isabella è affetta da un «disturbo uterino», un’agitazione patologica che allude alla sua accentuata sensualità (ninfomania, erotomania) e il diario in questione non è che una «prova di romanzo» in cui i fatti, per quanto realistici, non sono da considerarsi reali. Isabella, insomma, viene disegnata come una sorta di Madame Bovary (negli stessi anni che in Francia veniva pubblicato il libro di Flaubert) che confonde realtà e immaginazione e in grado di stimolarsi anche solo con le parole. Isabella si umilia e si sacrifica, e il «ritorno del rimosso » è ancora per qualche anno scongiurato.
Come già aveva dimostrato in Omicidio a Road Hill House, Summerscale ha un raro talento nel recuperare i documenti veri e le descrizioni di un’epoca storica per farli poi scomparire all’interno di un racconto avvincente che invita a riflettere sui costumi di una società, ipocrita e maschilista, che considerava vittima del «demone isterico» qualunque donna fosse mossa da desiderio sessuale. Grazie a una scrittura commovente e lucida, Summerscale fa invece di Isabella un’eroina moderna, una donna piena di poesia e di passioni che ha la sola colpa, e sfortuna, di nascere in un momento sbagliato, «aliena in epoca aliena».
La recensione di Internazionale
Joe R. Lansdale “Una coppia perfetta” Einaudi 16€
Tra i tantissimi ammiratori di Joe R. Lansdale esiste uno «zoccolo duro» che, pur amando tutta la produzione del grande texano, ha sempre avuto un debole per la serie di romanzi che hanno per protagonisti Hap (bianco, liberal e donnaiolo) e Leonard (nero, conservatore e gay). Da Una stagione selvaggia a Sotto un cielo cremisi, i due detective dai metodi a volte spicci ma dall’etica (a loro modo) immacolata sono passati per ogni sorta di avventura, uscendone spesso malconci, sempre ilari e innamorati della loro vita e del loro mondo. La stessa cosa che accade in queste tre novelle: Le iene, Veil in visita e Una mira perfetta. Altrettanti gioielli, nei quali Hap e Leonard devono vedersela con una banda di rapinatori senza scrupoli, con la Dixie Mafia, con gli spacciatori di crack. E con la legge, sempre meno propensa a tollerare che i casi loro assegnati finiscano regolarmente in una ridda di liti, scazzottate, sparatorie.
Joe R. Lansdale, nato e cresciuto in Texas, viene considerato il piú brillante scrittore di genere dell’ultima generazione, capace di scrivere indifferentemente horror, fantascienza, western, noir. Ed è da alcuni considerato l’unico vero scrittore pulp oggi esistente. Presso Einaudi ha pubblicato La notte del drive-in, Il mambo degli orsi, Bad Chili, La sottile linea scura, Rumble Tumble, Capitani oltraggiosi, In un tempo freddo e oscuro, Una stagione selvaggia, Mucho Mojo, Tramonto e polvere, e Cielo di sabbia, omaggio affettuoso e scanzonato all’America di Steinbeck. Nel 2012 Einaudi ha pubblicato Drive-in. La trilogia (Super ET) e Acqua buia (Stile libero Big) e nel 2013 Una coppia perfetta. I racconti di Hap e Leonard (Stile libero Big).
Lansdale intervistato a Parla con me
Alain Badiou “La repubblica di Platone” Ponte alle Grazie 28€
Né traduzione o parodia, né commento o rilettura filologica, La Repubblica di Platone “di” Badiou si accinge a diventare l’opera filosofica più singolare del XXI secolo. Un genere letterario a sé stante e tanto più stupefacente quanto non è del tutto chiaro chi ne sia l’autore: il fondatore della filosofia, il greco Platone, o quello che, secondo molti, è il più importante pensatore vivente, il francese Alain Badiou?
I personaggi sono Socrate e i suoi allievi, ma tra questi spunta una donna. Lo stile è quello del dialogo, ma il lettore è afferrato da una prosa che attinge a piene mani da un’incalzante oralità. I problemi sono quelli della giustizia e della costituzione politica, ed ecco allora che si parla di corruzione dilagante e sovranità del denaro. Resta la tensione socratica con Omero ed Eraclito, ma la poesia viene riscattata da Mallarmé e il molteplice da Deleuze. I concetti, le domande, i nodi problematici è l’eternità dell’opera di Platone a porli. Ma sono la vivacità e l’audacia del pensiero di Alain Badiou a declinarli nella nostra condizione contemporanea, a farli vibrare in un testo che ricolloca l’opinione nel contesto delle società mediatiche, il mito della caverna nell’odierna schiavitù dell’effimero, Dio nell’alterità, la filosofia in un gesto di combattimento. Nella società giusta qui ridisegnata, dove a governare sono di nuovo i filosofi, e dove tutti nessuno escluso saranno filosofi, a dischiudersi non è solo la possibilità di una «vera politica» ma una via di accesso all’assoluto.
Alain Badiou, scrittore, filosofo, professore emerito all’École normale supérieure de la rue d’Ulm, è fra i massimi filosofi viventi. Sua opera principale è L’essere e l’evento (1988), tradotto in italiano dal Melangolo nel 1995. Il secondo volume dell’opera, Logiques des mondes (Seuil, 2006), è ancora inedito da noi. Fra i suoi ultimi libri pubblicati in Italia: Metapolitica (2001), L’etica. Saggio sulla coscienza del male (2006), Manifesto per la filosofia (2008), Secondo manifesto per la filosofia (2010), L’ipotesi comunista (2011), tutti da Cronopio; da Il Nuovo Melangolo, Beckett. L’inestinguibile desiderio (2008), Piccolo pantheon portatile (2010) e Heidegger. Il nazismo, le donne, la filosofia (2010); da Feltrinelli, Il secolo (2006).
Carlo Freccero “Televisione” Bollati Boringhieri 9€
Con l’introduzione del digitale terrestre e delle pay TV, la televisione sta vivendo una trasformazione epocale. Anche il modo di guardare la TV sta cambiando rapidamente. Non è più il tempo dell’utente passivo: il pubblico cerca sempre di più un prodotto su misura, che spesso paga, in un certo senso confezionando da sé il palinsesto che preferisce.
Se «il medium è il messaggio», ogni medium produce contenuti propri e risponde in maniera originale alle esigenze della società. Nel caso della televisione vale anche il contrario: la società stessa viene, sempre di più, condizionata a sua volta dal mezzo televisivo. Nella nostra storia siamo così passati da una televisione di classe, specchio di un’élite del paese, a una televisione ritagliata attorno al consenso esclusivo ed escludente della maggioranza, per arrivare oggi a una TV sempre più attenta alla moltitudine, la nuova società plurale nella quale siamo immersi.
Di questi mutamenti della TV e delle loro profonde ricadute sulla realtà italiana, Carlo Freccero parla in modo illuminante e provocatorio, in un libro denso di idee e di contenuti.
Carlo Freccero (Savona, 1947) è Direttore di «RAI 4». Nel corso della sua esperienza professionale ha attraversato tutte le fasi della televisione: dalla TV commerciale, con «Canale 5», «Rete 4», «La Cinq» e «Italia 1», al servizio pubblico, con «France 2», «France 3» e «RAI 2», alla TV satellitare, con «Rai Sat», per approdare infine alla TV digitale. Questo libro è il frutto della sua esperienza professionale e dei corsi tenuti alle università di Roma Tre e di Genova, dove è docente di Linguaggio televisivo e comunicazione, oltre che dei suoi numerosi interventi su riviste specializzate, come «Link».