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I consigli di lettura della settimana:
L’onorata società di Dominique Manotti e Doa
Soggettività smarrita di Federico Chicchi
La vetta degli Dei di Taniguchi e Yumemakura
Mandela L’africano arcobaleno di Alain Serres e Zau
Dominique Manotti, Doa “L’onorata società” Marco Tropea 16,90
A Parigi viene compiuto uno strano omicidio, che getta ombre drammatiche su una campagna elettorale dominata dal candidato della destra, il populista Guérin. Il morto si chiamava Soubise, e lavorava come poliziotto distaccato al Cea, l’ente per l’energia atomica. Due individui si sono introdotti in casa sua per copiare il contenuto del suo computer, e il furto si è trasformato in tragedia. Soubise indagava sui movimenti di un grande gruppo industriale che intendeva acquisire il controllo di Areva, l’azienda atomica francese: forse, proprio con la complicità di Guérin. Molte, troppe persone sono interessate a insabbiare la vicenda. C’è però un ostacolo: tre giovani ecologisti, collegati illegalmente al pc di Soubise per sottrargli i dati, hanno assistito in diretta all’omicidio. Ben sapendo di essere in grave pericolo, i tre ragazzi decidono di non divulgare il video per non compromettere l’operazione di disturbo che stanno pianifi cando. Solo un uomo sembra interessato davvero a scoprire la verità: è il poliziotto incaricato delle indagini, Pétrus Pâris, che mentre la sua vita privata va in pezzi si getta a capofi tto sul caso… Due grandi autori di noir, Dominique Manotti e DOA, realizzano a quattro mani una cronaca lucida e spietata dei meccanismi criminali del potere.
Dominique Manotti, da sempre militante sindacale nella Confédération Française Démocratique du Travail, insegna Storia economica del XIX secolo all’Università di Parigi. La sua opera narrativa è influenzata da un passato di militanza in diversi movimenti politici e sindacali e dalla convinzione che il romanzo noir sia la forma più appropriata per raccontare il nostro tempo. I suoi ultimi romanzi sono “Le mani su Parigi” (2008, ambientato nella Francia di Mitterand), “Vite bruciate” (2009, sulle morti bianche), “Il corpo nero” (2010, negli ultimi giorni della Parigi nazista), “Già noto alle forze di polizia” (2011, sulla rivolta delle banlieue) e il nuovo “L’onorata società” (2012, durante la campagna presidenziale francese), che ha ricevuto il prestigioso Prix de la littérature policiere. Il sentiero della speranza (premio per il miglior romanzo dall’Associazione francese degli scrittori del giallo), Il bicchiere della staffa e Curva Nord (Marco Tropea Editore) sono i romanzi della trilogia ambientata nella Parigi di Mitterrand che ha come protagonista il commissario Daquin.
Un’intervista a Dominique Manotti
Federico Chicchi “Soggettività smarrita” Bruno Mondadori 16€
L’affermarsi del nuovo discorso capitalistaha comportato, secondo Jacques Lacan, una profonda ridefinizione della norma sociale– non più centrata sulla disciplina e sull’inibizione dei desideri ma, al contrario, sul loro rivolgimento dentro un maniacale e autistico godimento consumistico. Posto di fronte all’erosione dell’ordinamento simbolicoe all’assottigliarsi del legame sociale, il soggettoè sembrato perdere il proprio orientamento etico. Lo smarrimento del soggetto è allora il frutto dell’inesorabile, ma anche problematica, crisi della modernità e del suo principale istituto sociale, il lavoro. Se lo scenario post moderno appare quindi gravido di drammatiche criticità, al contempo esso mostra inedite e inaspettate opportunità. L’inquietudine che attraversail nostro tempo non deve condurci necessariamente a un atteggiamentodi rassegnata e sterile denuncia del presenteo, peggio, verso istanze di recupero nostalgicodi verticali strutture normative e societarie.Si tratta al contrario, sostiene con convinzione l’autore del volume, di aprirsi alla contingenza giocando fino in fondo la scommessa cheha come posta principale l’invenzione di nuove istituzioni democratiche e l’inaugurazionedi prassi sociali che siano adeguate alla portata del cambiamento epocale che ci attende.
Federico Chicchi,insegna Sociologia del lavoro e Organizzazionee impresa all’Università di Bologna ed è docente dell’IRPA (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata). Membro associato della Associazione Lacaniana Italiana di psicoanalisi, è socio fondatore del Centro studi Bioeconomia, biopolitica e processidi soggettivazione (Bbps) dell’Università di Salerno. Autore di numerosi saggi, ha recentemente scritto Quali alleanze? Giovani e sindacato di fronte alla frantumazione del lavoro (con Cesare Minghini, Ediesse, Roma 2011) e curato Lavoro in frantumi (con Emanuele Leonardi, ombre corte, Verona 2011).
Taniguchi, Yumemakura “La vetta degli Dei “ vol.1 Rizzoli Lizard 18€
Le montagne disegnate da Taniguchi danno le vertigini. Sono immense, spaventose. Quando avrete letto tutti e cinque i volumi che raccontano la storia, capirete quanto è straordinario il lavoro di questo autore. Pregusto già con gioia quel momento. Baku Yumemakura 1924. L’inglese George Mallory e il suo compagno di cordata Andrew Irvine si apprestano a un’impresa mai tentata prima: la scalata senza ossigeno degli 8848 metri del monte Everest. Sfortunatamente non torneranno mai a casa, lasciando avvolto nel mistero l’esito della loro avventura: i due sono stati o no i primi nella storia a raggiungere la “vetta degli Dei”? È quanto il fotografo Fukamachi decide di scoprire, dopo aver trovato in un negozietto nascosto nei meandri di Katmandu una macchina fotografica che pare essere appartenuta proprio a Mallory. Fukamachi sa che lo sviluppo della pellicola utilizzata dallo scalatore potrebbe riscrivere completamente la storia dell’alpinismo, ma la sua ricerca viene complicata dal misterioso furto dell’apparecchio e trasformata in una vera e propria indagine: un tuffo nei più profondi recessi di un cuore selvaggio e coraggioso, quello del “serpente velenoso” Habu Jôji, lupo solitario che aspira alla più alta delle vette. Tra azione, poesia e suspense, un manga che ci porta dritti nel cuore dell’Himalaya: il primo di cinque avvincenti volumi, magnificamente adattati da Jirô Taniguchi a partire da un celebre romanzo giapponese di Baku Yumemakura.
Baku Yumemakura, nato a Odawara, Giappone, nel 1951 è un celebre scrittore attivo soprattutto nel romanzo d’avventura e di fantascienza. Sceneggiatore cinematografico, presidente del Science Fiction and Fantasy Writers of Japan e autore di numerose opere di successo, ha vinto nel 1997 il premio Rentarô Shibata per il libro da cui è tratto questo fumetto.
Jirô Taniguchi nasce a Tottori, Giappone, nel 1947. Nel corso della sua carriera vince numerosi premi, tra cui l’Osamu Tezuka Culture Award (1998), l’Alph’Art al Festival del fumetto di Angoulême e, nel 2010, il riconoscimento come “Maestro del fumetto” nell’ambito del Lucca Comics and Games. Tra i libri dell’autore pubblicati in italiano, Al tempo di papà, In una lontana città e, per Rizzoli Lizard, i due volumi de Gli anni dolci, La montagna magica, Uno zoo d’inverno e Un anno – Primavera. Vive e lavora a Tokyo.
Alain Serres, Zau “Mandela L’africano arcobaleno” Emi 12€
Nelson Mandela, un eroe del nostro tempo.
Leader di un popolo schiacciato da secoli di oppressione razzista, Mandela ha passato ingiustamente 27 anni di prigione ed è poi diventato il primo presidente nero del Sudafrica.
Nel 1993 gli è stato conferito il premio Nobel per la pace, a motivo della sua capacità di perdonare e di sognare una nazione “arcobaleno”, dove le persone di tutti i colori convivano in armonia.
Il libro ripercorre la storia della sua vita, fin da quando Mandela era un intelligente pastorello e non si chiamava ancora Nelson, ma Rholihlahla… È da allora che cominciò ad assaporare il gusto della libertà.
La parte centrale del libro è occupata da 27 pagine illustrate con inchiostro di china per rendere omaggio ai 27 anni di prigionia di Nelson Mandela tra il 1963 e il 1990.
In appendice, schede sul Sudafrica e sulla vita di Mandela.
Alain Serres, francese di Biarritz, già maestro della scuola dell’infanzia, è autore di oltre cento libri di letteratura per bambini e ragazzi dall’età prescolare all’adolescenza. Nel 1996 fonda “Rue du Monde”, l’editrice che tuttora dirige, per proporre dei titoli che permettano al suo giovane pubblico di “interrogare e immaginare il mondo”. In parallelo, si dedica ad attività di educazione alla lettura per far scoprire a scolari e studenti che “le lettere dell’alfabeto non servono soltanto a fare errori di ortografia”.
Zaü, nome con il quale si firma Zaü Langevin, è originario della Bretagna. Ha fatto i primi passi nell’illustrazione per l’infanzia, per passare poi anche al settore pubblicitario. Oltre ad avere pubblicato le sue tavole con editori come Nathan e Casterman, ha dato la sua impronta all’immagine di Rue du monde. Attento alle differenze e al rispetto per l’altro, Zaü trae ispirazione dai suoi numerosi viaggi.