Ventisette racconti, ventisette storie al limite del dramma.
Personaggi grotteschi per esistenze borderline. In una fauna metropolitana che si fa metafora dell’assurdo gioco della contemporaneità.
I protagonisti, inventati o reali che siano, si mescolano e agiscono freneticamente in una struttura circolare e rocambolesca. Personaggi emblematici, nuovi inetti. Piccoli mostri odierni che incarnano mirabilmente il male che abbiamo dentro e l’incapacità di vivere fino in fondo e con coraggio. In una tensione compositiva sempre sospesa fra il reale e il fantastico, l’horror e la commedia, Stefano D’Elia incalza il lettore e lo trascina, volutamente, in una serie di storie senza lieto fine. Si ride amaro, si riflette. Perché nulla deve essere dato per scontato. Mai.