Venerdì 18 maggio
Serata Zeman e visione di
Zemanlandia di Giuseppe Sansonna
Recensione: All’inizio degli anni novanta un squadra di provincia approda in serie A e sconvolge il calcio italiano. E’ il Foggia di Zdenek Zeman. Il boemo allena all’uso sfacciato della zona un manipolo di sconosciuti, reclutati per un tozzo di pane nelle serie minori; e loro provocano sudori freddi a squadroni costati miliardi. Segnano e incassano valanghe di gol, divertendo e divertendosi. La squadra è una meravigliosa creatura con due padri: il vulcanico presidente Casillo e lui, l’uomo di Praga. Trench alla Humphrey Bogart, sigaretta eternamente appesa al labbro e palpebra a mezz’asta, Zeman spiazza la stampa sportiva con pause interminabili e risposte impassibili. Sottopone i giocatori a fatiche disumane, esercizi estenuanti perché in campo possano volare. Il tormento dei calciatori si riscatta nella bolgia del piccolo stadio Zaccheria, dove si consuma l’estasi domenicale…
Mercoledì 23 maggio
Serata Antimafia a vent’anni dalla strage di Capaci letture e visione di
In un altro paese di Marco Turco – 92 min
Recensione: Quando si parla di mafia i luoghi comuni si sprecano, ma per l’omertoso “certe cose non si possono dire” saranno tempi duri dopo In Un Altro Paese. Tratto dal libro di Alexander Stille “Excellent Cadavers: The Mafia And The Death Of The First Italian Republic”, riadattato da Vania Del Borgo e Marco Turco, In Un Altro Paese è la ricostruzione storica della mafia, dalla Prima Repubblica ai giorni nostri. Stille, agli inizi del 1990, decide di “indagare” sui delitti di mafia, immergendosi nella Palermo di Letizia Battaglia, fotografa di punta nella documentazione di questi crimini, che assurgerà a coscienza visiva dello scrittore statunitense, il quale pubblicherà il testo nel 1995. Dieci anni dopo, a Marco Turco il compito di filmarlo. La forza di In Un Altro Paese sta proprio nella capacità di ricostruire – a monte di un’attenta analisi delle più disparate fonti pubbliche – l’altalenanza tra il potere mafioso e quello politico, storicizzandola. Ma come reagisce il Paese natale della più grande organizzazione malavitosa del mondo? Questo è il punto di vista attraverso il quale Stille ripercorre gli eventi sul testo e Turco li mette in scena, aggirando così qualsiasi rischio di strumentalizzazione: chiedersi come e quando il Paese ha reagito. In Un Altro Paese è, dunque, un film con “documenti alla mano”; accattivante per tematiche e tempi di narrazione, nonché meritorio per la tecnica – considerato il copioso rimpasto tra materiale audiovisivo, originale e d’archivio e il necessario utilizzo di numerose, terribili fotografie – e l’indiscutibile coraggio dimostrato. A testimonianza di ciò, il coinvolgimento di ben sei Paesi, tra produttori e finanziatori, che hanno abbracciato e finanziato il progetto. Un film che risveglia il senso dell’onore (quello vero), della dignità e della giustizia dei tempi in cui l’Italia intraprese la strada per sconfiggere definitivamente la mafia, e lo fa con la naturalezza del risveglio da un sogno, i cui ricordi sono offuscati dalle chiacchiere tanto care al nostro Bel Paese.
Giovedì 31 maggio
Serara Pasolini e Gadda visione di
Antibiografia di una nazione di Fabrizio Gifuni e Giuseppe Bertolucci
Presentazione: Fabrizio Gifuni, uno dei nostri migliori attori di cinema, teatro e televisione, ha dedicato gli ultimi dieci anni di lavoro a costruire un feroce inno d’amore al nostro paese. L’ha fatto con le parole di Pasolini e Gadda, utilizzando la loro esperienza linguistica irresistibile e la loro urticante, lucidissima forza di pensiero. Ne è nata un’antibiografia, collettiva e personale, che mette in scena il suo rapporto di passione e disincanto per una terra guasta come l’Italia. Il cofanetto Gadda e Pasolini: antibiografia di una nazione racchiude i due spettacoli che sono la summa di questo percorso: ’Na specie de cadavere lunghissimo (Premio Istryo 2006) e L’ingegner Gadda va alla guerra (Vincitore di due Premi Ubu nel 2010). Entrambi i lavori si avvalgono della collaborazione e della preziosa regia di un grande autore di cinema e teatro: Giuseppe Bertolucci. Una creazione artistica che non vuole essere puro intrattenimento, ma la condivisione di un’esperienza di conoscenza: uno dei progetti più originali e intelligenti del teatro italiano contemporaneo, capace al tempo stesso di stimolare il senso critico dello spettatore ed emozionarlo profondamente. Il libro all’interno del cofanetto contiene un saggio di Giuseppe Genna. «Il progetto Gadda e Pasolini: antibiografia di una nazione è nato dal desiderio di organizzare un grande racconto sulla trasformazione del nostro paese. Su ciò che eravamo, su ciò che siamo diventati o su ciò che in fondo siamo sempre stati. Per capire cosa è accaduto, come sia stato possibile arrivare a tutto questo. Quello che ne è venuto fuori, a distanza di anni, è un doppio sguardo sulla nostra storia del Novecento, feroce e inesorabile, dove al «teorema pasoliniano» sulla mutazione antropologica di un intero paese si aggiungono, come tessere di un unico mosaico, le note gaddiane sulla Grande Guerra e le sue annotazioni psico-letterarie sul ventennale flagello fascista. Due sguardi incrociati sulle dinamiche della grande Storia, spesso sorprendenti, dove termini come progressista o conservatore, cedono il passo alla sola forza di due intelligenze in continuo movimento». Dalla prefazione di Fabrizio Gifuni